La tempesta perfetta

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Il primo incontro con Roberta risale al 4 ottobre. Uscivo da una discoteca sfigatissima in cui avevo ballato in compagnia di un cocktail. I cocktail ben eseguiti possono dare un piacere intenso, ma non durano mai più di quei cinque minuti, e questo, alla lunga, logora. Lei era lì fuori, aspettava qualcuno, la vedo con la coda dell’occhio e le chiedo il numero di telefono prima ancora di accorgermi che è carina. “Non ci penso nemmeno!”, mi risponde, “perché?”, incalzo serafico, “non darei mai il mio numero a uno che me lo chiede in questo modo”.  Mi acciglio un po’, mi succede sempre quando gli automatismi dell’alcol lasciano spazio al ragionamento. Lei ha ragione. Ma è ancora qui, davanti a me. Ho la possibilità di riformulare la mia richiesta.  “Allora, ti spiego, io sono stato nove anni con una ragazza, con lei adesso è finita. Mettiti nei miei panni, cos’altro posso fare se non fermare persone a casaccio per la strada?”. Roberta ha la risposta in cache: devi imparare a stare da solo. Già, già. Questo genere di saggezza oggi la si trova davvero a buon mercato, in genere la  vendono abbinata con no, guarda, io, su Dio, ho una concezione tutta mia, non credo nel Dio descritto dalle religioni, però sono convinto che qualcosa in fondo in fondo deve esserci per forza. E sapendo che ho studiato filosofia, si attendono persino un parere tecnico, come se, mentre loro diventavano imprenditori, avvocati, commercianti, io non avessi fatto altro che discettare sull’argomento. Cos’è Dio? Chi sono gli altri? Ma soprattutto, chi è il fumo nero? Non lo sapremo mai. Ma se c’è una cosa che ho imparato da LOST è che si vive insieme e si muore da soli. L’ottimismo garrulo e poco credibile con cui si passa bene ai compleanni ha già tanti e tali interpreti…   GUARDA MAMMA, SENZA MANI! TUTTO DA SOLO!! Dai, seriamente, mi piaccio di più così, un coacervo di insicurezza e risentimento. “Dai una possibilità a tutti”, le dico, “Usa l’istinto ”, le dico. L’argomento dell’istinto sembra smuoverla, lei che fino a quel momento si era mostrata forte non tanto della sua dialettica, quanto della sicurezza di non poter essere persuasa. Non sapeva di aver a che fare con un ex promoter Bose. “Tu ti consideri una persona buona?, le chiedo. Risponde di sì. “Ti consideri anche intelligente?”. Lei esita un momento e risponde ”credo di sì”. O Menone, anche io sono buono e intelligente, e due persone buone e intelligenti possono solo farsi del bene, non credi? Roberta sorride, non se ne è ancora andata perché sta aspettando un suo amico, ma io lo interpreto come un canale di comunicazione aperto.  Insisto per darle il mio numero . “Senti, scrivimelo se vuoi, ma tanto non ti chiamerò mai”. Il mio sguardo si perde ora nei suoi occhi liquidi, ora nel corpo minuto e fragile cui sembra dare così poca importanza. I suoi capelli, ornati dalla giovinezza e nient’altro, sono gli stessi di mia madre. Ogni particola del suo essere mi trasmette una sensazione di familiarità invincibile, a cui mi abbandono senza opporre resistenza. Tendo le braccia verso di lei e le chiedo, con sul viso stampato un sorriso elettrico, “ti posso abbracciare?”. Palo. Insisto, e lei risponde maliziosamente “se mi abbracci non ti chiamo”. Immediatamente mi ritraggo. È fatta, mi chiamerà, la sposerò e sarò felice.  Follia? Delirio? Forse. Il futuro è lento a gettare la sua luce sul passato. Come quando una ragazza mi ha detto che gli ricordavo Kien, di Autodafè. La cosa mi ha intrigato da morire. Ma solo dopo aver letto Autodafè.

6 thoughts on “La tempesta perfetta

  1. questo racconto mi riporta indierto di mesi e mesi ma è sempre bello leggere un pezzo di vita condivisa con un conoscente che poi è diventato un carissimo amico !!:) leggendo ogni episodio descritto percepisco ogni tuo stato d’ animo e non ti nascondo che per la maggiorparte di ogni momento mi è uscito un sorriso anche se alcune frasi erano un pò tristi, ma ho sorriso perchè so che quei momenti di euforia, pianti e sorrisi , li abbiamo passati e superati insieme piano piano con forza e coraggio . ora sò che hai il sorriso , questo è l’ importante e questo è ciò che mi rende felice 🙂

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